La carampana intrepida

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Un filo conduttore ogni stagione
 Autunno-inverno 2004:
 i punti di forza

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Non so voi, io mi regolo così: ad ogni cambio di stagione, aiutandomi  con ciò che offre il mercato, soppesando quanto tempo avrò per dedicarmici,  gli impegni che verranno, il mio stato emotivo e infine  le possibilità di shopping, scelgo più o meno consciamente un filo conduttore a cui ispirarmi.  Quest'inverno l'ispirazione è venuta da un articolo di una collega americana, di cui pubblico uno stralcio.

"Noi donne, con il solito autolesionismo femminile, tendiamo a concentrarci più sui difetti da mascherare piuttosto che sulle buone qualità da evidenziare. Cos'è che vi piace di più in voi stesse? ... Avete delle belle mani? Curate ossessivamente la manicure, portate anelli di valore, ricordandovi di farli lucidare periodicamente, scegliete maniche che portino l'attenzione in quel punto, polsini sottolineati da guarnizioni ricercate..." (sorvolo sui consigli relativi alle parti del corpo più scontate, quelli che conosce anche la più ingenua delle adolescenti).  

Leggo queste parole, ci penso un attimo, e mi prende un colpo: non c'è assolutamente nulla che mi piacedi me in questo momento! Seno prosperoso e gambe lunghe sono sempre stati i miei punti di forza ma sono troppo freddolosa per girare in pieno inverno con scollature vertiginose e calze a rete. Fra l'altro è un po' che ho interrotto i massaggi, ho passato un brutto periodo e si vede. Senza contare che prevedo una stagione superimpegnata in cui dovrò saltare continuamente da un treno a un autobus, restando fuori caso dalle 6 del mattino alle 8 di sera, e s'impone praticamente un assetto da battaglia. Devo escludere anche i tacchi, accidenti! (a proposito, con i tacchi che le riviste ritengono indispensabili quest'anno prevedo un inverno di superlavoro per il pronto soccorso ortopedico!)

Poi un'idea comincia a farsi strada nello sconforto: i capelli. Ho sempre avuto dei bei capelli, di un bruno scurissimo, folti, lucidi, lisci, perfino la parrucchiera che ne vede tanti non può fare a meno di giocarci qualche minuto alla fine della seduta, divertendosi a passarci in mezzo le mani. Ma la particolarità che tante mie coetanee mi invidiano è che alla mia tenera età ho soltanto un ciuffetto bianco sulla tempia, che si vede appena quando li tiro indietro, quasi una civetteria, un sigillo di genuinità. Bene, giocherò sui colori! Preparo così il mio piano:

La pelle del viso deve essere luminosa. Pazienza (per ora) per le rughe e le cascaggini, ma che sia nitida. Scrubbing settimanale, un rossetto, una riga di matita grigia. Indispensabile andare dal dentista per la pulizia semestrale.

Morbide maglie di lana dei colori più belli, decisi, profondi, caldi che legano con lo scuro dei capelli e l'avorio della pelle: rosso, rosso e ancora rosso, rosa tramonto, blu luminoso e blu scuro, viola, azzurro intenso addolcito da una punta di verde, verde bosco, se lo trovassi anche marrone dorato ( ma sono anni che non se ne vede, chissà perché), giallo oro vecchio, grigio antracite e grigio perla e anche tanto bianco luminoso, anche il  nero. La maglia avvolge discretamente il seno, ben sostenuto da una serie di reggiseni di prima classe che ho comprato l'anno scorso quando finalmente ho scovato l'outlet della Perla.

Quando la globalizzazione ha portato sulla porta delle nostre case la seta cinese ed indiana a prezzi stracciati ho collezionato una serie di camicie dai colori vivaci, che di solito uso nel cambio di stagione, con i jeans e una t-shirt. Quest'anno le tengo fuori e le metto con sottogiacca dal collo a polo, magari con qualche pizzo leggero.

Vogue inglese pubblica un articolo sull'abbigliamento delle business-women della city. Pare che il completo con giacca sia oggi prerogativa solo delle segretarie, le dirigenti vestono più morbido (BENONE!!)e affidano lo status symbol ad accessori griffati e gioielli. Per gli accessori griffati non se ne parla nemmeno: li trovo un autentico furto e poi io uso prevalentemente borse a zaino o piccolissime perché non amo gli impicci. Per i gioielli si può vedere: per aggiungere un po' di novità al mio piccolo repertorio di preziosi ho un bel braccialetto pieno di ciondoli, che, legato con un secondo braccialetto liscio, posso portare come girocollo. Farò inoltre pulire ed accorciare la vecchia collana di perle della nonna (croce/delizia del seno prosperoso: se la collana è troppo lunga non cade mai dritta).

I pantaloni non danno grossi problemi visto che resta  nascosto il fatidico punto-vita. Basta che siano caldi, di colore neutro, di lunghezza giusta, né rigidi né flosci. Anche se le gambe non sono in mostra, la loro lunghezza resta sempre un pregio che si evidenza con l'andatura elastica e rilassata. Quindi porterò scarpe morbide e molleggiate (qui davvero non c'è che l'imbarazzo della scelta fra le mille marche che imitano le scarpe sportive) e anfibi imbottiti con un po' di tacco. Fra tante femmine barcollanti su tacchi insensati e zeppe vertiginose sembrerà  originalissimo.

Quando si dice la coincidenza! Cosa propone la moda quest'anno? Il colore. (Del resto noi lo sapevamo già : ricordate il mio articolo "Pazzesco!" sulle sfilate in India? Poiché le grandi case producono ed acquistano nel terzo mondo per abbattere i costi è inevitabile che sia il terzo mondo, oggi, ad anticipare le mode). Anche gli accostamenti audaci e vistosi possono andare: ho un piumino invernale rosso scuro e uno più leggero di seta verde-azzurra  foderato in verde giada. Riuscirò ad abbinarli a molte maglie. Ma se proprio non è possibile c'è sempre la giacca nera.

Voilà, il gioco è fatto. Non ho partorito niente di eccezionalmente nuovo (pantaloni e maglia, che novità! direte voi) ma ciò che conta è che me la sono raccontata, ho curato e preparato i particolari, ho scelto uno stile diverso da quello dello scorso anno e sfruttato le proprietà rinvigorenti del cambiamento senza dover azzerare il mio conto in banca. L'importante è che io mi senta bene in quegli abiti. Perché, come dice la Wurtzel :"Se ci si sistema, ci si sente meglio e si riescono ad emanare sensazioni per cui anche gli altri ci vedono attraenti". 

 

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