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MILANO - Velone scandalose, sfruttate, ridicole? La polemica cresce,
e mentre il programma conquista il pubblico (28,15% di share nella
seconda puntata, due punti in pił rispetto all' esordio), le critiche
non sono tanto indirizzate alle attempate signore che, dagli schermi di
Canale 5, sgambettano, cantano, ballano, alla ricerca di qualche minuto
di notorietà L'imputato è Antonio Ricci, la "mente" del programma,
secondo alcuni reo di fare spettacolo della vecchiaia altrui. L'ideatore
di Striscia, di Veline e di Velone cercava la polemica e l'ha ottenuta:
non si discolpa, ma attacca. "Mostrare gli anziani in tv" .
sostiene "va contro tutti i canoni: quelli dell'estetica e anche quelli
del marketing. L'abilità del provocatore è quella di prendere all'amo i
benpensanti e gli ipocriti. Dicevano che Veline aveva successo mostrando
seni al vento e cosce. Ma comelamettiamo con le anziane? La verità è che
quel che conta è il divertimento, l'ironia, il non prendersi sul serio".
Nega che le partecipanti siano ridicole: "Il loro è un modo di
esorcizzare la morte. Si divertono, ci ringraziano. Possono magari
cadere nel patetico, ma questo è un rischio che ognuno di noi corre
tutti i giorni. Io non faccio varietà faccio documentari. Non ho
scoperto io le veline, e neppure le velone. Metto solo in evidenza un
mondo che esiste, quello delle anziane che non s'identificano solo nel
ruolo di nonne". Non è solo un modo per ottenere un'audience sicura?
"Mica vero, il rischio del flop c'era" assicura. "Anche il direttore di
Canale 5 era dubbioso".
Ma se c'è chi è disposto ad assolvere le velone, ritenendo che il loro
momento di gloria possa essere vissuto come una rivalsa, la
psicoterapeuta Maria Rita Parsi lancia una provocazione: "perché non
ridicolizzare anche i velini e i veloni? L'utilizzo del corpo femminile,
giovane o non pił giovane, non è accettabile.
Inoltre, vorrei dare un consiglio a queste donne, che non voglio però
giudicare: godetevi il tramonto, che è la parte pił forte, pił radiosa,
pił dolce della vita, ma non trasformatelo in un triste viale del
tramonto".
Non c'è scandalo, invece, per l'attrice Franca Rame. "Sono morta dal
ridere quando mia sorella Pia mi ha detto che le sarebbe tanto piaciuto
andare in tv a fare la velona" racconta. "Il mondo va così questa è
l'epoca dell' esibizione, e la tv è tutta una scandalo. Ma chi partecipa
non è da criticare. Chi può permettersi di dire che sono solo povere
idiote? è senz'altro pił riprovevole rubare o non pagare le tasse.
L'Italia è un paese allo sfascio: le velone, invece, non fanno male a
nessuno". Sandra Mondaini confessa di essere rimasta perplessa quando il
programma è stato annunciato.
"Ho pensato: mamma mia, ci dobbiamo sorbire pure questo", racconta. Poi
ha visto la puntata di martedì sera e in parte si è ricreduta; anche se
non vuole dare un giudizio definitivo: "Non mi hanno dato fastidio, mi
sono sembrate dignitose e non volgari. La vecchiaia è una cosa brutta, e
per quelle donne andare in tv è un diversivo. Sono sfruttate? Mah, al
giorno d'oggi si sfrutta tutto: il dolore, i bambini. Mammucari cinico?
perché Non lo è anche Bonolis? E Costanzo? Pure lui, a volte, tratta
male i suoi ospiti".
pił critica è la scrittrice Gina Lagorio, che comunque dice di stimare
molto Ricci per la sua intelligenza: "Ha il pelo sullo stomaco? Con un
presidente del Consiglio come il nostro, tutti gli altri paiono
angioletti". In ogni caso, il programma non la convince: "Le mie
coetanee sballonzolanti mi fanno venire il prurito. Non mi piace che
esibiscano la decadenza con allegria. Certe cose si possono fare tra le
quattro mura domestiche, ma in pubblico la propria immagine va
salvaguardata con pudore".
Il regista Dino Risi, dà un giudizio disincantato: "La vita si è
allungata, c'è la terza e anche la quarta età e anche chi fa parte di
questa categoria cerca la sua visibilità E siccome le donne campano pił
degli uomini... reclamano il loro giusto posto e Ricci lo ha capito. Ha
scoperto un nuovo mercato". Ma rischiano di essere patetiche? "Ma no:
non sono mostri, sono bambine vecchie" ribatte Risi. "Si divertono. Una
volta ho visitato un ospizio dove avevo un parente di 102 anni: erano
tutte contente, ballavano e giocavano a carte, facevano gite. Finalmente
libere dai mariti, tutti morti. Insomma, le velone fanno bene.
Certo, Ricci lo fa con cattiveria, ma a loro fa piacere sgambettare e
far vedere il culo, cose mai fatte in vita loro. Una volta erano
importanti come nonne, oggi preferiscono esibirsi: per loro è una
rivincita e chi ha fatto il programma ha colto nel segno".
Paola Zonca |
Come velona non mi manca niente: ho l'età giusta e sono pazza per il ballo. Mi
piacciono gli orecchini luccicanti, talvolta indulgo nel lamè
Eppure mi si è stretto il cuore,l'altra sera, quando ho visto le mie ardite pił
o meno coetanee vestite a festa, fare le simpaticone in quell'attimo di gloria
televisiva che concede loro lo sbrigativo e antipatico Mammucari, che viene
sempre chiamato quando si ha bisogno di un guardiano del serraglio con camicia
aperta sul petto pił ciondolo d'oro.
così nbsp; tiene a bada con frettoloso disprezzo le donne: le giovani che
sognano un futuro, le vecchie che hanno dimenticato il passato. Antonio Ricci,
che ha meritato l'importante premio giornalistico "E" per il suo celebre
Striscia la notizia e ha inventato anche queste gare estive di femmine
ammaestrate, ha già sgridato preventivamente chiunque sia così banale da non
trovare di suo gusto l'attuale circo estivo delle Velone, come non gli era
piaciuto l'anno scorso quello delle Veline. Guai a giudicare lo spettacolo
patetico, o ridicolo, o horror, anche se quella massiccia parte dell'audience in
trance televisivo, ormai si raccatta soprattutto col ridicolo, il patetico e
l'horror: e infatti negli Stati Uniti stanno per andare in onda una ventina di
nuovi reality show di massimo disdoro, tipo "Chi vuole sposare la mia mamma?" o
"Ragazzo incontra ragazzo", in cui un gay può scegliere il suo preferito da un
gruppo di non gay che sgomita per vincere la lieta gara.
Certo ilpubblico delle velone a Caorle, sghignazzava o si copriva gli occhi
turbato, davanti a uno spettacolo che il ridicolo, il patetico e l'horror l'
aveva centrato in pieno.
Data la mia contiguità velonista, spero che Ricci mi consenta di non applaudire
freneticamente come si fa sempre in tv, soprattutto a Scherzi a parte: e di
dire, banalmente, le mie prime banali impressioni. Non è vero che chi critica le
Velone (e per farlo deve ovviamente far parte dell'audience) "ha un'idea della
vecchiaia che fa comodo, con l'anziana che sta a casa a fare la minestrina".
Magari "l'anziana" non si fa strapazzare da Mammucari e sta a casa: ma ci sta a
scrivere romanzi di successo come Gina Lagorio, a studiare le stelle, come
Margherita Hack, a ricevere giovani colleghe per regalare loro la sua immensa e
vivace memoria storica come Maria Pezzi, a leggere gli spartiti d'opera come
Franca Valeri, a studiare i meccanismi cerebrali come Rita Levi Montalcini, a
scegliere copioni teatrali come Alida Valli, a dirigere con pugno di ferro la
sua azienda come Wanda Ferragamo; o, come me, pił che la minestrina, sta in
cucina a fare un ricco minestrone alla milanese.
Se mai fa comodo, molto cinico comodo, far finta di pensare e far finta di far
credere, che una novantenne è sexy come una quarantenne (lo era, dice una
leggenda, la famosa cortigiana Ninon de Lanclos), che a ottanta si può essere
vorticose ballerine di rumba come a trenta, e a settanta stare bene in costume
da bagno come a venti. Non è vero,non è vero. Il sognodi un premio paradisiaco,
da grande fratello, ben 250mila euro, che alla fine andrà a una sola di loro,
giustifica lo sgambettio, gli strilli e l'orgoglio diraccontarsi in meno di un
secondo: e naturalmente le quattro vecchie ragazze a puntata, col loro numero
sulla gonna, sono simpatiche monelle animate da una furba gioia, e s'immagina il
piacere che deve essere prepararsi, scegliere l'abito, truccarsi come per un
possbile incontro d'amor, e si ammira il coraggio di esibirsi, malgrado la
fragilità degli anni e la coscienza del corpo stanco. Commuove pensare a quanto
è breve e fatale l'attimo che le conduce fuori dalla solitudine dell'età e le fa
protagoniste per un pubblico grande e indistinto, innocuo e crudele, lo stesso
di cui loro fanno parte quando guardano altri protagonisti veri o finti tele
trasmessi.
Regine per un giorno, per un'ora, per un minuto, tutte prese dall'onore
di autoumiliarsi pur di apparire? Verrà molto sgridata se penso
che, loro consenzienti e al settimo cielo, vengono comunque sfruttate,
merce pił deperibile di altre e già leggermente avariata? Insomma,
come Velona, le Velone non mi piacciono, specialmente se saltellano innocenti
e orgogliose attorno a uno screanzato che dà loro del tu perché
la senilità oggi non ha diritto al rispetto, e al loro bisogno
di fisicità di contatto, si sentono dire con fastidio, "scostati,
nun me tuccà ". Per lustrare gli occhi al pubblico (che non
vive di sole vecchie, ancorché presunte divertenti), le puntate di Velone
finiscono con la fulminea presentazione di due splendenti ragazze tra
cui una giuria di miei colleghii deve scegliere quella che arriverà
alle semifinali per la nuova "signorina buonasera", della cui
esistenza io non mi ero mai accorta e che pare essere invece una vera
diva.
E' chiaro che un filo lega le signore anziane a queste ragazze: per la
tv, le donne cominciano come bellezze sorridenti cui con impazienza si
chiede di leggere qualcosa scritto da altri e finiscono come vecchiette
che ballano una sola estate. In mezzo ci sarebbero le cinquantenni, le
donne mature, quelle che avrebbero da dire qualcosa: non pił giovani e
non ancora vecchie. Non le vuole nessuno perché non sono né
erotiche né patetiche. Perciò non fanno spettacolo, non
fanno audience, non fanno né velina né velona: forse fanno
solo paura.
Natalia Aspesi
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