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Il sari è una pezza di tessuto
lunga cinque metri e mezzo che si porta avvolto intorno ai
fianchi e drappeggiato sulla spalla sinistra. Viene abbinato al
"blouse" (vedi >>>), corto corpetto che si ferma subito sotto lo sterno.
La taglia è unica, ogni pezzo si adatta alle diverse
corporature, alle variazioni di peso e perfino alle
gravidanze: infatti la zona del ventre resta protetta ma
completamente libera da costrizioni (non per nulla nasce in
una società in cui la maternità è la massima realizzazione
della donna).
Dopo il lavaggio il sari si stende all'aperto
e , liscio e leggero com'è, non occorre stirarlo. Per armadio basta
alle donne indiane una piccola nicchia nel muro, con scaffali
profumati in legno di sandalo, su cui si allineano i diversi
capi che, ripiegati, hanno le dimensioni di grossi quaderni.
Il sari non ha cuciture di sorta e non richiede bottoni,
lacci, elastici, fibbie, cinture di alcun genere perché si
indossa ripiegando la stoffa su se stessa come in un origami.
Gli stili del drappeggio possono essere diversi e qui di
seguito diamo il più classico e statuario (vedi
>>), ma ci
sono anche le operaie agricole che ne incrociano i lembi fra
le gambe, formando una specie di largo pantalone, o le madri
che ne annodano una parte trasformandola in zainetto per
neonati; l'estremità superiore può anche salire a coprire la
testa quando è necessario.
Ovviamente non è un tipo di abbigliamento che si può
dimenticare di avere addosso. Le donne indiane, fin
dall'adolescenza, si abituano a evitare i gesti troppo bruschi
e sviluppano una specie di consapevolezza istintiva per
tenerne in ordine i drappeggi. Ma, una volta che si è fatta
l'abitudine, non è più seccante che aggiustare ogni tanto i
capelli o controllare che i pantaloni a vita bassa non
scendano troppo.
La straordinaria eleganza del sari consiste in primo luogo nel
drappeggio e nella grazia con cui segue i movimenti
estremamente femminili di chi lo porta.
principale |
come si
porta IL SARI | il blouse
| gli accessori
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I tessuti
Nei secoli gli artigiani hanno sviluppato sapienza e fantasia
straordinarie nella produzione dei sari. Possono essere
utilizzate tutte le varietà della seta, da quella più rigida e
sostenuta che rende solenni le pieghe dei capi nuziali, a
quella lucida e cangiante che cambia continuamente sfumatura
nel drappeggio, ai crepes de chine e agli chiffon leggeri e
impalpabili. Ma per occasioni meno solenni ci sono anche capi
in cotone o in viscosa.
Incredibili sono la varietà e la vivacità dei colori e dei
disegni. I capi in tinta unita hanno bordi alti ed elaborati,
spesso dorati, che il drappeggio obliquo fa risaltare;
questi sono i tipici capi da cerimonia. Gli stampati sono una
festa di colori e nel bordo abbinano fantasie differenti con
un gusto e una libertà impensabili anche per i migliori
stilisti occidentali. Non mancano, nella straordinaria
varietà, sari ricamati, o intessuti di fili di lamé, o
arricchiti di paillettes e strass.
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